Un vino per ogni piatto

Se è vero che la storia della gastronomia italiana è di lunga data e va di pari passo con quella della coltivazione della vite e la produzione del vino, è anche vero che alla varietà nel piatto corrisponde quella nel bicchiere.

Al momento di scegliere il vino appropriato al pranzo, può, dunque, risultare difficile districarsi tra le circa 330 varietà di vini DOC (denominazione di origine controllata) e le 73 DOCG (denominazione di origine controllata e garantita)

Tutti sanno che per sfumare un risotto si usa il vino bianco, con il pesce si consiglia il bianco secco o il rosé, lo spumante è per i brindisi e il dolce, mentre con le carni cotte alla griglia, al forno e in pentola, il rosso va a nozze!

Però, quale scegliere tra i bianchi, i rossi e i rosé di livello eccellente che esistono sul mercato?

Una delle regole di base è abbinare a un piatto regionale il vino della stessa zona, tenendo anche in conto il tipo di portata e la stagionalità. Ma, regole vere e proprie - come vuole la più recente scuola di pensiero enogastronomica - non esistono.

Partendo da questo semplice principio, abbiamo creato un succinto excursus attorno alle ricette che esigono il vino giusto, senza nessuna pretesa all’esaustività, nell’impossibile impresa di rendere giustizia a tutta la produzione italiana di qualità.

 

Antipasto. Crema di carote con crostini salmone e aneto

Nei piatti svedesi, il salmone sposa sempre l’aneto, una spezia delicata e leggera. L’antipasto servito su crostini caldi si presta bene a un brindisi al vino bianco. Ma perché l’accoppiata sia più originale abbiamo pensato a vini del caldo Sud per un pesce del Nord: vini bianchi fermi, di medio corpo, prodotti nel granaio d’Italia e nell’isola più calda dello Stivale. L’Erice Moscato (Trapani), dal classico colore giallo paglierino e riflessi dorati, vi lascerà sul palato un aroma intenso. Il Castel Del Monte Chardonnay è di Bari, delicato e molto fruttato. Il Mamertino di Milazzo Bianco Riserva (Messina) è un secco che passa all’amabile e dall’amabile al dolce e che chiude degnamente la lista di queste nozze tra il vino bianco e il pesce rosa.

 

Primo piatto: Riso pilaf con telline e pesto al prezzemolo

Il riso leggero condito con pesto al prezzemolo e telline vuole un vino leggiadro, però di carattere. Noi partiremmo con un Bardolino classico (provincia di Verona), il cui colore rosso rubino (si, rosso con il pesce, lo abbiamo detto che non ci sono regole!), il profumo delicato e la sua sapidità classica daranno  corpo al vostro piatto. Ma, non fermiamoci qui, la scelta è vasta e le alternative non mancano. In Friuli Venezia Giulia si produce un Pinot Bianco perfetto, dei Colli Orientali e il suo degno avversario è della stessa area geografica: Müller Thurgau della provincia di Gorizia.Torniamo all’accoppiata vino con pesce: e che coppie!

 

Secondo piatto: Coniglio con zucca, capperi e olive 

Il coniglio ha la carne bianca e si apprezza in cucina particolarmente in due regioni italiane: la Liguria e il Piemonte, a cui ci siamo ispirati per la prima scelta dei nostri vini. Tra le DOC, iniziamo con un rosso ligure dei Colli di Luni, delicato e fine (come la carne che deve accompagnare); continuiamo con l’immancabile Dolcetto D’Alba, che ha la sua zona di massima produzione tra Asti e Cuneo ed è il vino più apprezzato delle Langhe. Questi è un vino rosso, gradevole, lievemente amarognolo, si abbina perfettamente alla selvaggina. Per finire, ci spostiamo, di poco, a Sud, e dalla meravigliosa terra di Toscana portiamo sulla vostra tavola una superba DOCG: un caldo e intenso Brunello di Montalcino, ottimo anche con le carni rosse e i formaggi.

 

Dolce: Pavè, un dolce brasiliano

Il bello della globalizzazione è introdurre sulle nostre tavole le cose buone che provengono dal mondo. Proponiamo di concludere il nostro pasto con un pavè, dolce brasiliano a base di biscotti, panna, uova e latte. Partiamo, dunque, alla carica con i nostri pregiati vini spumanti. Il Franciacorta Brut (spumante DOCG di Brescia) si accosta perfettamente a questa delizia al cucchiaio. Ancora bollicine d’alto standard per il prossimo vino in arrivo, uno spumante Soave e di “gran razza”: il Durello dei monti Lessini (tra Verona e Vicenza). L’elegante alternativa per questo genere di dolci è rappresentata dai passiti: vini dolci, liquorosi, prodotti con uva passa. Tra i pochi, ma ottimi, che si producono in Italia, puntiamo sullo Schiachetrá delle Cinque Terre (nel Levante ligure), raro da trovare, ma straordinario da degustare.

 

Queste sono semplicemente delle proposte per un menù, una cena o un pranzo dove il vino è il protagonista della tavola. Nel Belpaese, comunque, la produzione è tale e tanta che non si corre mai il rischio di restare a bocca asciutta!

 

 

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