Francesco Bibi Velluzzi, giornalista sportivo

Un libro sotto l’albero di Natale fa sempre una bella figura. Se poi la lettura è divertente e amena, parla di cibo, di sport, di atleti e di ricette, diventa pure piacevole e adatta ad una vasta fetta di pubblico.
Parliamo di I peccati di gola dei campioni, Storie e ricette di grandi sportivi (Trenta Editore, 2012) scritto da un giornalista di razza, Francesco Bibi Velluzzi (Cagliari, 1967), firma della Gazzetta dello Sport. "Lo spunto arriva dal grande interesse per tutto ciò che circonda la gastronomia", ci spiega Velluzzi, "a cui ho aggiunto la curiosità che suscita il sapere come qual è la relazione con il cibo di venti grandi campioni dello sport, dieci in attivo e dieci del passato".
Un argomento curioso e che stimola l’appetito.
Certo. Il mio obiettivo è stato raccontare i campioni basandomi sulle loro passioni gastronomiche, che poi sono le loro debolezze. Si pensi che gli atleti sono sottoposti a diete costanti e alcuni di loro anelano il piatto che preparava la madre, altri si cimentano con più o meno successo con i fornelli, altri han fatto dell’enogastronomia una nuova professione.
Parliamo di cibo. La dieta dei campioni è molto diversa da quella di una persona normale?
Si, abbastanza diversa. Naturalmente dipende dall’attività fisica, visto che gli atleti professionisti bruciano molto e hanno bisogno di mangiare di più di un lavoratore sedentario qualsiasi. La cosa che stupisce è che bevono molto: birra e superalcolici, più che vino.
Gli atleti intervistati che rapporto hanno con il cibo, a parte quello legato all’energia per sopportare allenamenti e competizioni?
Tra i campioni attuali nessuno è un autentico gourmet, perché sono giovani e non hanno esperienza di cibi un po’ più sofisticati. Tra i campioni del passato, invece, vi sono dei grandi intenditori. L’ex tennista Adriano Panatta per esempio è un cuoco bravissimo, Rino Gattuso è molto preparato sulla cucina del pesce, Francesco Moser ha un’azienda vitivinicola e di vino ci capisce, e anche Gigi Riva e Paolo Rossi ne sanno.
Tra i calciatori chi ti ha più sorpreso per competenza culinaria?
Sono rimasto piacevolmente impressionato dal giocatore del Milan e della Nazionale Riccardo Montolivo. È un appassionato del cibo, va alla ricerca di ristoranti interessanti, è attento, gli piace scegliere cose di qualità. A proposito di ristoranti, ho scoperto che Gigi Riva cena ogni sera nello stesso ristorante, Da Giacomo di Cagliari. Arriva sempre puntualissimo alla stessa ora, il più delle volte da solo o con i figli.
Non abbiamo ancora parlato di atlete. Chi tra le nostre campionesse è la più brava in cucina?
La più brava non lo so, ma la tennista Flavia Pennetta, per esempio, è una bravissima cuoca. Anche l’indimenticabile Sara Simeoni (oro olimpico ed ex primatista mondiale nel salto in alto, ndr), cucina molto bene, tanto che potrebbe aprire un ristorante senza problemi.
Quali sono gli alimenti che hanno più successo tra i campioni di ieri e di oggi?
In generale sono tutti molto carnivori e amanti della pizza, ma se devo scegliere un alimento per cui quasi tutti dichiarano la loro passione incondizionata questo è la Nutella.
Per finire, una classifica dei più mangioni.
Vedo un podio con Francesco Damiani (ex pugile che è stato campione del mondo dei pesi massimi, ndr.), Claudio Garella (ex portiere di Verona, Napoli e Sampdoria, ndr.) che da quando si è ritirato ha messo su diversi chili e il già citato Adriano Panatta. Sono le mie tre medaglie d’oro della buona tavola.
Quando fate sport, qual è il vostro piatto “energetico?