Il mondo in una tazzina

I molti modi per degustare un buon caffè

L’espresso, cremoso e ricco di aromi, è un’invenzione di cui noi italiani andiamo giustamente fieri e che ha meritatamente conquistato il mondo. Oltre alla tazzina del bar o alla moka domestica, esistono però anche molti altri modi di gustare la preziosa bevanda,  tipici di altre culture e per noi un po’ esotici, che possono rappresentare un diversivo o una variante utile per accompagnare una fetta di torta o una colazione abbondante.

Partiamo dalla tradizione. L’espresso, che per gli italiani è semplicemente il caffè, è un modo di preparazione e di consumo più che una miscela o una tostatura particolare. Una tazzina di poco liquido, molto concentrato e cremoso, ricco di aromi, ottenuta grazie a speciali macchine che estraggono dalla polvere l’essenza del caffè con la forza del vapore. Anche la domestica moka funziona con lo stesso principio, anche se con pressione assai minore, ed è stata infatti brevettata da Alfonso Bialetti nel 1933 proprio per poter fare in casa l’espresso divenuto popolare a partire dall’inizio del secolo, scalzando la gloriosa cùccuma napoletana.

Un posto d’onore nella cultura del caffè è occupato senza dubbio dai paesi arabi, terre d’origine della bevanda, dove il modo classico del consumo, diffuso anche in Turchia e nei Balcani, è il cosiddetto caffè alla turca. Per prepararlo occorre il cezve, il caratteristico piccolo pentolino col manico lungo, nel quale si porta a ebollizione l’acqua zuccherata a piacere, con l’aggiunta del caffè macinato finissimo. Quando il liquido forma una schiuma, si toglie dal fuoco per lasciarlo riposare qualche istante, poi si ripete l’operazione una o due volte. Servito in piccole tazzine, si lascia che la polvere si depositi prima di degustare. Può essere aromatizzato con cardamomo o cannella o altre spezie, e presenta molte varianti nella preparazione, tante quante sono i paesi in cui è tipico.


Soprattutto negli USA

Non tutti sanno che i maggiori consumatori di caffè sono però gli americani e alcuni popoli del Nord Europa, come gli scandinavi e gli olandesi. In questi paesi il caffè è piuttosto acquoso, chiaro e leggero, da bere in grandi tazze e adatto ad accompagnare colazioni e spuntini, ed è generalmente preparato col metodo del filtro. Il caffè, macinato a una grossezza media, viene posto in un imbuto con un filtro di carta, attraverso il quale viene fatta colare dell’acqua quasi bollente. In alternativa, si può usare una caffettiera a stantuffo, o french press, e in questo caso il caffè si produce per infusione. Queste caffettiere di vetro sono semplici da usare ed eleganti per il servizio, e stanno predendo piede anche in Italia come alternativa per chi apprezza il caffè americano.

 

Concludiamo tornando in patria per segnalare una specialità poco conosciuta: il caffè in ghiaccio, tipico del Salento. Non si tratta altro che di un buon caffè espresso, preparato al momento in tazzina, zuccherato a piacere e versato in un capace bicchiere nel quale sono stati messi alcuni cubetti di ghiaccio ben secchi, che non fanno in tempo a sciogliersi, annacquando il caffè, ma lo raffreddano, lasciando intatti tutti gli aromi. Ottimo d’estate, provare per credere.

Da buoni italiani, siete dei puristi in fatto di caffè o vi piace berlo nei modi più svariati?


Le qualità del caffè

In generale i caffè sono miscele di diverse qualità e di diversa provenienza. Le specie di caffè commerciali sono due: la più pregiata è l’arabica, che costituisce anche l’unico componente delle miscele per espresso più pregiate. Originario dell’Etiopia, è oggi coltivato soprattutto in Brasile e si distingue per la ricchezza dell’aroma e un basso contenuto di caffeina. La robusta è una qualità più resistente e produttiva, ma meno pregiata. Ha un gusto più deciso e un contenuto di caffeina circa doppio di quello dell’arabica, e viene spesso aggiutno all’arabica nelle miscele da espresso italiano, per dare forza e corpo.

 

Il caffè, il latte e non solo...

Quello fra il caffè e il latte è un matrimonio classico, che si declina in infinite variazioni.

Chi non vuole modificare troppo il gusto del caffè, può limitarsi a macchiare l’espresso con appena una goccia di latte caldo o freddo, o magari un cucchiaino di panna montata.

A casa molti bevono al mattino un semplice caffellatte che al bar si evolve nel raffinato cappuccino, miscela di espresso, latte (poco) e la caratteristica compatta schiuma di latte.  La bevanda può essere completata da una spolverata di cacao, ingrediente che fa la differenza nel marocchino, a base di espresso, abbondante cacao fondente in polvere e schiuma di latte, e nel bicerin, raffinata specialità torinese fatta di caffè, ottima cioccolata bollente e crema di latte.

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